scrivimi

Il rischio incombente oggi è quello di perdere un connotato importante della nostra identità: la scrittura. In una comunicazione fatta di sms, mail e altri artifizi l'originalità e la cortesia di uno scritto a mano è diventata cosa rara. Si sa che l'eccesso porta sempre ad un ripensamento, quindi perchè non realizzare un invito alla scrittura manuale dal sapore antico e curato che suscita la voglia e il rispetto dell'eleganza della scrittura manuale?

Scrivere lentamente offre il piacere di pensare e quale accoglimento migliore ai nostri pensieri di quello di un libro di pregio rilegato a mano? Una idea regalo per se stessi o altri: un libro che trasforma le pagine in raffinate lenzuola per il riposo e la conservazione dei pensieri più belli. Ecco qui presentati alcuni eleganti esempi di custodi della scrittura.

 


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La legatura è nata per la necessità di difendere e conservare il libro
nelle migliori condizioni, senza troppi danni derivanti dall'uso.

La legatura dei libri antichi e dei libri rari col tempo si è trasformata in arte vera e propria, dando al libro una veste sempre più elegante e a volte addirittura preziosa.

La prima forma di legatura è considerata la cordicella che teneva riunite le primitive tavolette di legno o di avorio. Ma di legatura vera e propria si cominciò a parlare quando il libro assunse la forma di codice, cioè un insieme di fogli cuciti e ricoperti da una copertina esterna.

Antecedenti alle legature vi erano le cosidette "capsae o scrinia", rotoli di papiro conservati in custodie di creta o di legno.

I legatori romani usarono materiali preziosi, argento, oro, avorio scolpito.
"Glutinatores" erano coloro che incollavano e cucivano i fogli.
"Malleatores" quelli addetti alla battitura dei tomi mediante un martello per renderli più compatti.
"Paenularii" quelli che applicavano la copertina al volume.
Si trattava cioè di specialisti, addetti alle varie operazioni; conosciuti meglio nei monasteri come i "ligatori librorum".

I legatori diedero vita sempre più a vere e proprie opere d'arte ove apponevano addirittura la propria firma, e sviluppando così l'arte legatoria fino a raggiungere punte notevoli in termini di prezioisità ed eleganza.

Nel sec. XV la pelle veniva attaccata saldamente alle assicelle lignee e incominciavano le decorazioni mediante impressione a secco.

Questo tipo di legatura venne chiamata "gotica" o "monastica". Le assicelle lignee venivano ricoperte non solo in pelle, ma anche in stoffe pregiate, come seta , velluto, damasco e anche in pergamena, con borchie, fermagli e cantonali in metallo a volte prezioso, come oro e argento sbalzato e filigranato.

In queste legature il titolo veniva scritto per lungo, sul taglio del libro, perchè i libri venivano conservati coricati, anziche dritti.